di Giovanna Masiero
Questo è un grande progetto nato all’interno di una piccola classe.
Il progetto è grande perché sogna di rompere i muri di una classe percepita dall’esterno come classe-ghetto. La classe è piccola perché a inizio anno si ritrova con soli 13 bambini iscritti…e nessuno parla la stessa lingua!
La maestra, Gabriella Vitale, è una grande ottimista e visionaria, ma soprattutto è una maestra competente e appassionata, che raccoglie le sfide del nuovo per crescere e trasformare la scuola. La prima forma del progetto prende il nome di “Mamma Lingua”, perché inizia con la partecipazione di qualche mamma disponibile a entrare in classe e a far sentire a tutti la propria lingua materna (che è pure quella dei figli) mentre scivola vivace dietro a bellissime immagini, tessendo un racconto piccolo, semplice, chiaro, libero.
Il progetto contamina subito tutta la scuola perché a turno tutte le classi della scuola sono invitate nei momenti di narrazione, ospiti di quella piccola classe dall’atmosfera magica e accogliente. Ma è un suono che si propaga anche lontano e crea un ponte con altre scuole, in altri territori. Per esempio cattura le maestre Emanuela e Patrizia per le loro pluriclassi-ghetto di montagna, e si integra in un progetto più ampio di comunicazione con il territorio.
Desiderate esserne catturati pure voi?!
Che cosa serve:
– una classe “complessa”, cioè plurilingue;
– dei genitori stranieri…ma non solo;
– una selezione di “silent book”;
– il tempo della conoscenza dei genitori e delle loro pratiche culturali narrative;
– il gusto del trasformare il tutto in un evento unico e speciale.
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